Semi di cannabis autofiorenti: coltivazione e tempistiche

Negli ultimi tempi si parla molto del settore della cannabis, anche a causa di recenti cambiamenti dal punto di vista delle norme. Riferendosi a questo ambito, non si può non parlare della cannabis autofiorente. Si tratta di un tipo di piante che crescono da semi che consentono di avere a disposizione degli elementi che non sono fotoperiodici. Questo significa che non sono collegati in modo stretto ai cicli della luce. Inoltre la fioritura avviene in genere nel corso di due o quattro settimane, con un raccolto che può essere fatto dopo più o meno dieci settimane di tempo dalla semina. Ma vediamo cosa c’è da sapere sui semi di cannabis autofiorenti.

La facilità nella coltivazione

Comprare semi di cannabis autofiorenti può essere la scelta ideale per chi vuole procedere ad una coltivazione agevole. Infatti questi semi sono in grado di generare delle piantine, che hanno un’altezza compresa tra i 50 e i 100 centimetri. Si tratta di una caratteristica molto importante, perché in questo modo può procedere alla coltivazione anche chi ha poco spazio in casa. Per esempio queste piantine, date le loro dimensioni, si possono coltivare facilmente anche sul balcone.

Una peculiarità importante legata ai semi autofiorenti consiste nel fatto che non sono fotoperiodici, quindi non si devono rispettare vincoli precisi per quanto riguarda l’illuminazione. Per questo possiamo dire che i semi autofiorenti possono rappresentare la soluzione ideale per chi ha un budget ridotto e non può permettersi di acquistare sistemi di illuminazione a prezzi elevati.

Di solito per le piantine generate tramite semi autofiorenti può essere sufficiente un’esposizione alla luce per circa 18 ore al giorno. Inoltre si può rimediare anche con l’illuminazione tramite luci LED, che permettono di risparmiare anche sui consumi.

Le tempistiche da rispettare

I semi autofiorenti sono vantaggiosi anche per quanto riguarda le tempistiche. Infatti chi vuole ottenere in poco tempo risultati significativi in termini di coltivazione e di raccolto dovrebbe indirizzarsi verso l’acquisto proprio di questi semi.

Ma ci sono comunque alcune regole da rispettare, che possono essere considerate fondamentali, in modo che la coltivazione possa riuscire nel migliore dei modi, anche in tempi piuttosto rapidi. In questo senso molta attenzione deve essere dedicata a quelle coltivazioni che avvengono nelle zone in cui il clima è piuttosto freddo.

Inoltre per ottenere il massimo dalla propria coltivazione si deve stare attenti anche a scegliere il terriccio giusto. È importante che il terriccio sia adeguatamente areato. A volte, per ottenere questo effetto, si potrebbe aggiungere anche della perlite.

Fondamentali sono anche le sostanze nutritive che vengono apportate alle piante. Infatti molti si chiedono per esempio quante sostanze nutritive si debbano aggiungere alle piantine che vengono generate con i semi autofiorenti.

Gli esperti fanno notare a questo proposito che basterebbe aggiungere circa la metà delle sostanze nutritive che in genere si danno alle varietà fotoperiodiche.

Un altro fattore importante a cui prestare attenzione è quello che riguarda l’irrigazione. Le piante che vengono prodotte tramite i semi autofiorenti non hanno bisogno di eccessi d’acqua, infatti si possono bagnare soltanto con piccoli dosaggi di acqua, anche se questa operazione dovrebbe avvenire di frequente. Da tenere presente, però, che nel corso del periodo vegetativo basterebbe fornire l’irrigazione una volta ogni due giorni.

Per l’acquisto dei semi autofiorenti è sempre importante rivolgersi ad aziende certificate, in modo da disporre anche del certificato di iscrizione al registro europeo delle sementi e di usufruire di una certa qualità del servizio clienti, che può rispondere anche a tutti i dubbi che si possono avere in merito all’argomento, sia dal punto di vista legale che per ciò che riguarda il tipo di prodotto più adatto alle esigenze individuali.