Ecco le differenze tra un prestito finalizzato e uno personale

Quando si necessita di un po’ di liquidità, la maggior parte delle persone volge il loro sguardo al mondo dei prestiti. Un settore, quello del credito, che ha conosciuto una profonda evoluzione nel corso degli ultimi due lustri, riuscendo a soddisfare l’intera platea dei consumatori con soluzioni, non di rado, create “ad hoc” per soddisfare le esigenze di ogni singolo soggetto.

Basti pensare, a titolo esemplificativo, alle persone che un tempo non potevano accedere al mondo del credito per via di segnalazioni negative: tramite alcune particolari tipologie di prestiti (come la cessione del quinto o il prestito cambiario), anche questi soggetti possono ottenere la liquidità necessaria per far fronte ad eventuali spese da sostenere.

Il mondo del credito, oggi, non è certo quello di inizio millennio: sul portale di prestitimag è possibile trovare delle guide avanzate sul mondo dei prestiti personali. La maggior parte dei finanziamenti, tuttavia, vengono richieste a titolo di prestito personale o finalizzato. La maggior parte di voi, con ogni probabilità, si sarà imbattuto in questa differenziazione quando ha richiesto un prestito online o al proprio istituto di credito.

Prestito personale: non dev’essere fornita alcuna motivazione

Va detto, ad onor del vero, che anche il “finalizzato” è, a tutti gli effetti, un “prestito personale”. Ma nel gergo comune, ed anche all’atto pratico quando inoltriamo richiesta di prestito, le richieste si suddividono nelle due macro categorie poc’anzi citate: prestiti personali; prestiti finalizzati.

Il prestito personale, attualmente ancora la tipologia di finanziamento più in voga nel nostro paese, viene richiesto per specifiche esigenze di liquidità. Non è agganciato, direttamente, all’acquisto di un bene o servizio. E il richiedente, di conseguenza, non è in alcun modo vincolato alla presenza di “pezze giustificative” a banche e finanziarie per motivare la richiesta di prestito.

Va da sé, di conseguenza, che in questa categoria rientrano tutti quei finanziamenti di piccolo importo, dovuti magari a piccoli imprevisti, oppure richiesti per aiutare persone a noi vicine, come parenti o amici stretti. In quest’ultimo caso, l’esempio più lampante riguarda i genitori che vogliono aiutare i figli nel loro percorso di studi, nelle spese per il matrimonio, etc. etc.

Non dovendo giustificare in alcun modo la finalità per la quale è richiesto il prestito, il richiedente dovrà presentare alla finanziaria la “classica” documentazione richiesta in questi casi: ultime 2 / 3 buste paga; ultima dichiarazione dei redditi (CUD o 730); documento d’identità in corso di validità (carta identità, patente o passaporto); tessera sanitaria/codice fiscale; permesso/carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari.

Prestiti finalizzati: la liquidità viene richiesta per lo specifico acquisto di un bene o servizio

Nei prestiti finalizzati, invece, oltre ai documenti succitati devono essere prodotti anche dei documenti che giustificano la motivazione per la quale viene richiesto il finanziamento. Ad esempio, se chiediamo un finanziamento di €. 20.000 per l’acquisto di un’autovettura, sarà indispensabile produrre il preventivo di acquisto del concessionario al nostro istituto di credito/finanziaria, che potrebbe pretendere, come non di rado accade, il pagamento alla concessionaria tramite assegno circolare o assegno bancario contestualmente all’erogazione del prestito.

I prestiti finalizzati, come dice la parola stessa, sono destinati all’acquisto specifico di un bene o servizio. La maggior parte di questi prestiti, però, non vengono concessi direttamente dai classici istituti di credito o finanziarie. Basti pensare, ricollegandoci a quanto poc’anzi citato, all’acquisto di un’automobile: moltissimi consumatori, attratti anche da tassi più invitanti o agevolazioni sul prezzo d’acquisto, decidono di contrarre il prestito con la concessionaria anziché il proprio istituto di credito.

Lo stesso discorso, per quanto ovvio, può essere traslato all’acquisto di un elettrodomestico o alla ristrutturazione dell’immobile, finalità, quest’ultima, che è stata un po’ una sorta di “croce e delizia” dei cittadini italiani in questi ultimi ventiquattro mesi.