Visite mediche del lavoro: tutte le informazioni

Ogni contesto lavorativo presenta caratteristiche peculiari, sia dal punto di vista dell’assetto ambientale circostante, sia delle mansioni correlate.

Chiaramente, i fattori di rischio per entrambe le aree non sono secondari, e vanno valutati attentamente dagli organi competenti e in primis dal datore di lavoro.

La legislazione italiana, in merito alla medicina del lavoro, è piuttosto chiara ed efficace.

Dopo un’attenta valutazione dei fattori di rischio legati alle varie attività lavorative, nel caso in cui venga riscontrato un potenziale pericolo per i dipendenti, ogni azienda può dotarsi di un medico del lavoro competente al fine di tutelare la sicurezza e la salute.

Che cos’è la medicina del lavoro

Con la definizione di medicina del lavoro ci si riferisce ad una componente della medicina generale che ha come specifico indirizzo quello di valutare, curare e prevenire ipotetiche malattie o rischi per la salute derivanti dalle attività lavorative.

Tale branca agisce in maniera diretta a supporto di aziende e contesti differenti, offrendo un piano strutturato in maniera chiara ed efficace, al fine di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori.

Nello specifico, in ogni contesto possono essere presenti oggetti, sostanze o mansioni che espongono gli individui ad ipotetici e potenziali fattori di rischio.

Per questa ragione, una volta redatta una tabella esplicativa del contesto e laddove vengano segnalati potenziali pericoli, è fatto obbligo per i titolari e datori di lavoro di assegnare un medico del lavoro, che sappia gestire sia la fase preventiva che quella curativa e di assistenza.

Gli elementi presi in considerazione come ipoteticamente pericolosi sono principalmente raggi X e raggi ultravioletti, ma anche sostanze chimiche e l’eventuale presenza di batteri e parassiti. Non sono secondari gli aspetti legati ad un ipotetico sovraccarico di lavoro, e quindi di stress che pregiudichi la tenuta fisica e psicologica dei dipendenti.

Caratteristiche principali delle visite mediche per i dipendenti

Una volta certificata la presenza di seri e pericolosi fattori di rischio per la salute dei dipendenti, ogni azienda o attività lavorativa deve necessariamente dotarsi di un medico del lavoro, che sappia gestire ogni possibilità del caso.

Chiarito quest’aspetto, non tutti sono a conoscenza della prassi legale riguardante le visite mediche per i dipendenti.

Questa procedura infatti, non si applica unicamente quando si è già in presenza di patologie o condizioni proibitive. L’iter da seguire è infatti strutturato al fine non solo di curare, ma soprattutto, di prevenire e controllare, al fine di ridurre la necessità di andare ad intervenire a posteriori.

Gli esami clinici e strumentali che vengono assegnati ai dipendenti possono avere diverse caratteristiche, dalle analisi del sangue ad esami più specifici.

Possono essere necessari esami radiologici, audiometri e ovviamente anche oculistici.

Le visite mediche, laddove le circostanze lavorative lo richiedano, devono necessariamente essere fatte già in principio del rapporto lavorativo, al fine di assicurarsi che l’individuo non abbia patologie particolari ancor prima di entrare in contatto con l’ambiente di lavoro.

Successivamente, eventuali nuovi esami e visite vengono ripetute in prossimità di una nuova mansione che esponga il dipendente ad eventuali nuovi rischi per la salute.

In alcuni casi, alcune tipologie di esami e visite strumentali possono anche essere richieste dal dipendente stesso, laddove sussistano i presupposti.

Inoltre, ulteriori accertamenti ed esami vengono effettuati nella circostanza di rientro dopo un periodo di malattia. Tutto l’iter appena citato viene seguito dal medico del lavoro scelto dall’azienda, che può essere sia esterno che interno laddove venissero riscontrati i requisiti.

Fonte delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/visite-mediche-del-lavoro-torino.php